Alberto Trussardi e Andrea Mangilli di BESPOKEN spiegano perché oggi la governance mista sia la strada maestra per ridurre il gap generazionale e aprire nuovi orizzonti di crescita.
«L’ho sempre fatto così, perché devo cambiare?» Mai come oggi una ferma – e magari anche giusta – convinzione del proprio metodo (e successo) imprenditoriale e la mancanza di fiducia verso il prossimo può rappresentare un freno allo sviluppo d’impresa. Una vera e propria trappola per tutte quelle aziende chiamate ad affrontare il passaggio generazionale, un evento spesso traumatico ma che può – e deve – diventare un’opportunità per far crescere l’azienda e proteggerla dal rischio estinzione.
Come conferma infatti l’osservatorio Aub (realizzato da Aidaf, UniCredit, Cordusio e Bocconi), il 65% delle aziende italiane con più di venti milioni di fatturato è a controllo familiare, e di queste, nei prossimi anni, oltre la metà sarà interessata dal passaggio di testimone. Un avvicendamento che oggi, dopo la pandemia, coincide spesso con un cambio di paradigma molto forte e che strizza l’occhio alla digitalizzazione, driver essenziale in ogni settore di impresa. Il passaggio del testimone è quindi molto delicato e va pianificato con cura. Come? Optando per una governance mista che possa traghettare l’azienda – e la nuova generazione dirigente – verso una nuova era digitale come confermano Alberto Trussardi e Andrea Mangilli, Fondatori di BESPOKEN, ospiti il 14 maggio della trasmissione « I Venerdì dello Studio BNC» (in replica su SKY 511, TivuSAT 61, Digitale terrestre LCN 260 in HBBTV o TVCONNESSA).
Intervistati da Enrico Verga, Stratega per medie imprese e istituzioni e autore per Fortune e per Il Sole 24Ore, Trussardi e Mangilli operano secondo una ferma convinzione: il passaggio generazionale non è una scelta ma il destino di ogni imprenditore che ha figli e i cambiamenti degli ultimi anni richiedono azioni mirate nei confronti del mondo digitale, prima una nicchia e oggi un elemento da inserire in ogni passaggio generazionale, un passaggio cruciale ma anche critico se pensiamo che chi guidava l’azienda (ieri) e chi la deve guidare (oggi e domani) sono di fatto due generazioni cresciute in contesti diversi e quindi entrambe alle prese con una sfida generazionale complessa.
Il mantra di BESPOKEN è «fare impresa insieme». E condividendo i rischi. La società guidata da Trussardi e Mangilli è un modello innovativo manageriale e societario che ha come obiettivo quello di stimolare il trasferimento tecnologico nelle imprese a conduzione famigliare e prepararle ad affrontare la trasformazione digitale per essere più competitive sui mercati, soprattutto quelli esteri come Russia, Cina e Emirati Arabi.
«Proponiamo alle aziende dei modelli di collaborazione innovativi che in diversi casi ci hanno permesso di uscire dalla logica di fornitori e diventare imprenditori insieme a loro, trasformando progetti di crescita in nuove società sviluppate in sinergia con le aziende del territorio – spiega Mangilli -. L’esperienza dell’azienda è stata concentrata da Egea nel libro “Digital Selling”, che ha raggiunto gli scaffali delle principali librerie del Paese».
A dare un quid in più alla mera consulenza è la capacità di BESPOKEN di accompagnare le aziende nel rischio di impresa, avviando una partnership societaria vera e propria: una visione dirigenziale-manageriale innovativa che oltre a trovare nuove strade internazionali per il business diventa anche un ottimo biglietto da visita per i mercati finanziari, migliorando il rating e rendendo l’azienda più appetibile agli occhi di investitori e fondi d’investimento.
BESPOKEN di Alberto Trussardi e Andrea Mangilli ospiti di Giorgio Berta di BNC intervistati da Enrico Verga autore di Fortune e ilSole24Ore
L’obiettivo di BESPOKEN è quindi quello di creare una sinergia con la dirigenza famigliare, costituendo una compagine societaria ad hoc e sempre nell’ottica di condivisione del know how e del rischio di impresa.
«In tutti questi anni abbiamo capito che i metodi che abbiamo applicato hanno un forte impatto sulla crescita, ma non tutte le imprese sono in grado di assimilare il know how e la cultura necessaria per sostenere la trasformazione digitale, considerando anche i costi che ne derivano – conferma Trussardi -. Per questo investire nella collaborazione tra imprenditori e condividere il rischio di investimento legato magari all’internazionalizzazione di un prodotto o di un servizio diventa essenziale per ogni brand, soprattutto per quelle aziende che hanno una storicità alle spalle ma che devono affrontar il passaggio generazionale e la trasformazione digitale in atto».
Storicità come nel caso della falegnameria Bruno Spreafico o del Colorificio Ferraris che grazie a BESPOKEN stanno potenziando le vendite e la penetrazione nel mercato globale con una proiezione di crescita a doppia cifra ogni anno.
Oppure il caso citato durante l’intervista quello di Farmakom, un’azienda nata 4 anni fa con lo stesso spirito, da un lato un imprenditore con una grande esperienza nel modo farmaceutico e dall’altro BESPOKEN che ha portato il know how ed esperienza creando così la prima piattaforma italiana per far vendere online i farmacisti con oltre 300 farmacie aderenti e più di 500.000 utenti giornalieri con milioni di transato ogni anno.
La sinergia che nasce con gli imprenditori è molto proficua perché ognuno si concentra nel fare bene quello che sa fare accelerando così il cambiamento portando in casa il know how e la condivisione del rischio.
Un modello quello di BESPOKEN che può essere di spunto per molti per rimettere al centro il futuro delle PMI italiane da sempre imprese trainanti della nostra economia ed eccellenze riconosciute nel mondo.Pubblic